La Fondazione “Ida Parravicini di Persia – Onlus” è stata costituita nel gennaio 2004, in seguito alla trasformazione della I.P.A.B. (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza) “Casa di Riposo Ida Parravicini di Persia”.
L’Ente originario fu istituito nell’anno 1930 in seguito a lascito testamentario: la Nobil Donna Eugenia Parravicino, vedova Parravicini dei Marchesi di Persia, defunta nel 1927, così scriveva:
“Nomino mio erede universale l’Ospedale che intendo sia istituito quale Ente Morale in Albese, al nome della mia compianta figlia Ida, per la cura gratuita o semigratuita dei malati poveri del paese.”
Immagine in bronzo della marchesa Ida Parravicini di Persia (dalla tomba che si trova nel cimitero di Albese)
Nel 1907, infatti, era morta in giovane età l’unica figlia dei Marchesi di Persia (il nome “Persia” deriva da un feudo, nel Lodigiano, che la famiglia Parravicini aveva acquistato nel ‘700). Per l’attività dell’Ospedale fu destinata la Villa Parravicini, con annesso giardino e Oratorio, che tuttora è la sede della Fondazione.
La registrazione della morte della marchesa Ida Parravicini di Persia (dai registri della parrocchia di Albese con Cassano)
Le prime notizie relative alla villa risalgono al 1560 ed il nucleo originario è costituito dal complesso che forma la corte Nord, rivolta verso il giardino. I locali più antichi sono quelli centrali al I° Piano (il grande locale ora adibito al culto ed all’animazione, la sala da pranzo), le stanze che si trovano al II° Piano della Villa, con soffitti a cassettoni ed affreschi, e la chiesina di S. Elisabetta (realizzata dal 1679 al 1682). Tutti gli affreschi e la maggior parte degli stucchi, sia della villa, sia della chiesina furono eseguiti nel corso del Seicento, certamente da artisti molto abili, che operarono nel territorio comasco in quel periodo.
Alla fine del Settecento fu unita al corpo padronale l’ala Sud (l’attuale soggiorno) che apparteneva ad altro proprietario. L’ala Ovest della villa, quella che è stata oggetto dell’intervento recente di ampliamento e ristrutturazione, fu costruita nella prima metà dell’ottocento ed adibita a filanda (stabilimento Gavazzi). Fu poi affittata per l’esercizio di attività industriali fino agli anni ’60.
La villa fu utilizzata come residenza estiva della famiglia, fino alla morte della Nobil Donna Eugenia. All’inizio della sua attività, l’Ente funzionò come Ospedale, per il ricovero e cura di n. 8 ammalati.
Fu sempre retto da un Consiglio di Amministrazione, con il Parroco come membro di diritto ed altri quattro consiglieri di nomina pubblica. La gestione fu affidata alle Religiose, che operarono nell’istituzione fino al 1999. Nel corso degli anni ci fu l’evoluzione da Ospedale in Casa di Riposo per persone anziane e/o minorate e questo cambio fu formalmente ufficializzato nel 1968 con l’emanazione delle nuove norme sull’esercizio dell’attività sanitaria.
Attualmente è autorizzata al funzionamento ed accreditata presso la Regione Lombardia, sotto la sorveglianza dell’A.T.S. Insubria, per n. 51 ospiti Non Autosufficienti.
Con l’entrata in vigore della Legge n. 1 del 13 febbraio 2003, della Regione Lombardia, che ha previsto la soppressione delle I.P.A.B.(Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza), l’Ente è stato trasformato in Fondazione ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale).
In particolare è stata adottata la forma di Fondazione di partecipazione, in cui è prevista la possibilità per gli Enti Pubblici (Comuni, Provincia, Comunità Montana ecc.) di contribuire alla vita dell’Ente come Partecipante Istituzionale, esprimendo un proprio rappresentante nel Consiglio di Amministrazione.
Attualmente il Comune di Albese con Cassano è “Partecipante Istituzionale” nella Fondazione ed il Sindaco è membro del Consiglio di Amministrazione.